Strage di Viale Lazio

13.06.2019

La strage di Viale Lazio fu la prima delle molte mattanze commesse da Cosa Nostra.

Avvenuta a Palermo la sera del 10 dicembre 1969, è molto poco conosciuta perché "offuscata", due giorni dopo, dalla strage di Piazza Fontana a Milano.

Un gruppo di 6 assassini (tra cui Riina - che non si capì se rimase in auto o se partecipò materialmente -, Provenzano e Calogero Bagarella - fratello di quel Leoluca Bagarella -) irruppero, vestiti da poliziotti, negli uffici del costruttore Girolamo Moncada - covo del capo mafioso Michele Cavataio -.

Michele Cavataio
Michele Cavataio

Sebbene l'obbiettivo fosse quello di uccidere solo Cavataio, vennero uccisi anche tre impiegati disarmati. Se una ricostruzione dei fatti vuole che fu Damiano Caruso, il più giovane, a sparare sugli impiegati - colto dalla paura -, a sentire il pentito Gaetano Grado - che prese anche lui parte alla strage - fu Provenzano a sparare sugli impiegati.

Cavataio, provò a rispondere al fuoco, me venne colpito e cadde a terra. Provenzano, per vedere se fosse ancora vivo, gli colpì i piedi. Cavataio, evidentemente ancora vivo, colpì a morte Calogero Bagarella - il cui corpo non fu mai ritrovato -. Poi Cavataio tentò di uccidere anche Provenzano, ma la sua pistola si inceppò. Quest'ultimo tentò, a sua volta, di uccidere Cavataio, ma - così volle il destino - anche il suo mitra si inceppò. Allora prima gli fracassò la testa col il calcio della sua berretta, e poi lo finì con un colpo di pistola alla testa.

- Ma perché uccisero Michele Cavataio?

Chiamato "u Cobra", Cavataio è considerato l'iniziatore della Prima Guerra di Mafia (iniziata nel 1962 e conclusasi - secondo parere degli storici - con la sua morte).

Quello fu il periodo del "sacco di Palermo", in cui la città venne distrutta da troppe costruzioni, frutto di un eccessivo numero di concessioni, in mancanza di un piano regolatore funzionante.

Cavataio, per ottenere il maggior numero possibile di appalti, creò disordine pure dentro l'ordinata mafia, mettendo tutti contro tutti.

Dopo la strage di Ciaculli - nella quale morirono sette uomini delle Forse dell'Ordine -, iniziano le varie morti e i vari delitti, frutto di questa Prima Guerra di Mafia.

E' sempre in questo periodo che vennero arrestati molti capi, tra cui anche Riina.

Dopo le varie assoluzioni, quindi, i capimafia si vendicarono contro chi li aveva messi l'uno contro l'altro e contro chi li aveva fatti andare in carcere.

Ricapitolando, quindi, i morti furono 5: Michele Cavataio, Calogero Bagarella e tre impiegati.

Nel 2009 vennero condannati all'ergastolo, per questa strage, Riina e Provenzano.


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