Francesco Ferlaino

18.07.2019

Tra le molte vittime di mafia, dobbiamo ricordare Francesco Ferlaino, magistrato Italiano.

VITA:

Nato a Conflenti il 23 maggio 1914, dopo gli studi liceali a Catanzaro si trasferì a Napoli, dove frequentò la facoltà di Giurisprudenza. Entrò in magistratura nel 1943, avviando una brillante carriera e svolgendo diverse funzioni nei vari tribunali calabresi. 

Ferlaino fu un uomo colto,sensibile e religioso. Prima Pretore e Giudice Istruttore a Nicastro e poi Presidente della Corte d'Assise a Cosenza e presso quella di Assise d'Appello a Catanzaro.

Qui diresse un processo storico: il processo alla mafia palermitana, trasferito per "legittimo sospetto" a Catanzaro. Il dibattimento portò in aula, come imputati, i vertici della strage di Ciacculli.

Ferlaino inflisse duri colpi anche all'anonima sequestri calabrese, che in 4 anni aveva sequestrato diversi parenti di imprenditori di Lamezia Terme.

ASSASSINIO:

Il magistrato fu ucciso, a pochi passi da casa, il 3 luglio 1975 con una scarica di colpi di fucile alle spalle.

Le ipotesi che circolano sull'omicidio sono molteplici. Ad oggi, a 44 anni di distanza, nessuno ha mai pagato per la morte del magistrato.

Gli elementi raccolti dagli inquirenti furono pochi ,cominciando dall'auto, un'Alfa Romeo 2000, da cui sarebbero partiti due colpi di lupara.

L'auto sarà ritrovata il giorno dopo a Copanello, scoprendo che era stata rubata ad un avvocato catanzarese.

Pochi giorni prima di essere ucciso, il giudice aveva richiesto i fascicoli che riguardavano alcuni sequestri, come quello dell'industriale Bertucci e quelli di diversi boss della zona.

A distanza di pochi mesi dall'omicidio circolarono le prime ipotesi. Si pensò che il colpevole fosse un pentito evaso:Pino Scriva che, fuggito dal carcere di Civitavecchia, si era nascosto in Aspromonte. Tuttavia i carabinieri stavano già seguendo la pista di un altro latitante evaso: Antonio Scopelliti.

Nel 1976 venne emanato un ordine di cattura nei confronti di Pino Scriva e il capo cosca Antonio Giacobbe, mandante dell'azione.

Nel 1978 furono considerati esecutori sia Scriva che Scopelliti. Nella sentenza di rinvio a giudizio, il giudice individuò la causa del delitto nella lotta condotta da Ferlaino contro la 'ndrangheta. Nel 1980, i due colpevoli furono assolti per insufficienza di prove.

Ad oggi la morte del giudice Ferlaino è uno dei tanti casi irrisolti della Calabria.

RICONOSCIMENTI:

Al magistrato sono stati intitolati l'aula della Corte d'Assise di Appello e il nuovo Palazzo di Giustizia di Catanzaro.

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